L’ASPIZ è l’associazione nazionale dei produttori italiani di zolfi. L’associazione che non ha fini di lucro si propone diversi obiettivi legati indissolubilmente allo zolfo e a tutte le problematiche giuridiche, tecniche e divulgative ad esso relative sia nell’aspetto tecnico/funzionale che in quello economico/giuridico. In dettaglio gli scopi principali dell’associazione sono:
- Promuovere ed incrementare l’impiego dello zolfo in agricoltura tradizionale e in agricoltura biologica.
- Rappresentare gli associati nei rapporti con le istituzioni ed amministrazioni, con le organizzazioni economiche, politiche, sindacali, culturali e ogni altra componente della società in relazione alle problematiche inerenti alla produzione e commercializzazione dello zolfo lavorato.
- Provvedere all’informazione, consulenza ed assistenza degli associati, relativamente ai problemi di carattere tecnico e generale e su ogni materia nel campo della produzione e commercializzazione dello zolfo lavorato.
- Promuovere ed organizzare direttamente o indirettamente ricerche, studi ed attività di stampa e di informazione, dibattiti e convegni, mostre e fiere nazionali ed internazionali sui beni e servizi prodotti dagli associati.
- Istituire dei marchi di qualità con adeguata regolamentazione delle relative modalità di gestione.
- Creare un meccanismo di rilevazione dati sulla produzione e commercializzazione dello zolfo in Italia da mettere a disposizione degli associati e di tutti gli organismi che ne avessero necessità per scopi tecnici, scientifici, statistici ecc.
Attività Istituzionale
Negli ultimi anni l’attività principale dell’ASPIZ è stata quella di dare seguito ai profondi cambiamenti normativi che, a livello europeo prima e a livello nazionale dopo, hanno interessato lo zolfo come principio attivo. È stata costituita così una task force di lavoro e di difesa del principio attivo zolfo che ha prodotto studi tecnici e scientifici che hanno dimostrato l’efficacia e la non tossicità dello zolfo nella difesa delle piante da alcune malattie fungine (oidio) sia in agricoltura tradizionale che in biologico. La Direttiva 2009/70/CE della Commissione del 25 giugno infatti ha modificato la direttiva 91/414/CE ed ha incluso lo zolfo, tra i principi attivi consentiti in agricoltura. La conseguenza immediata è stata la costituzione, da parte degli associati ASPIZ, del Consorzio Italia Zolfi, che ha predisposto dei dossier che contengono studi di efficacia e di tossicità, relativamente ai formulati commerciali che saranno prodotti e venduti utilizzando lo zolfo come principio attivo, che allo stato attuale sono in attesa di esito del processo di valutazione da parte dell’organismo preposto al controllo di tali studi.
L’entrata in vigore del PAN (D. Lgs 150/2012) che tra l’altro ha previsto agli articoli 8 e 9 rispettivamente l’obbligo del certificato di abilitazione alla vendita di fitosanitari per i rivenditori, e l’obbligo del certificato di abilitazione per l’utilizzo dei fitosanitari e quindi dello zolfo da parte degli agricoltori e operatori professionali. L’ASPIZ ha quindi sensibilizzato gli organi preposti alla predisposizione dei corsi relativi all’ottenimento dei cosiddetti patentini per gli agricoltori specialmente nelle regioni in cui sono iniziati in ritardo. L’ASPIZ si è fatta inoltre promotore di incontri al Ministero della Salute per ottenere dei chiarimenti in ordine allo stoccaggio dei fitosanitari per i quali il passaggio alla classificazione CLP (Regolamento CE 1272/2008) ha creato alcuni dubbi interpretativi. Il DGSAN con nota protoc.23184 del 3 giugno 2016 ha chiarito che tutti i prodotti fitosanitari non possono essere liberamente accessibili agli acquirenti, ma esclusivamente al rivenditore o al personale preposto alla vendita e agli operatori autorizzati. L’obbligo quindi per i prodotti a base di zolfo e tutti i fitosanitari che erano classificati Irritanti è di essere stoccati in luoghi non accessibili liberamente al pubblico ma solamente ai soggetti autorizzati che hanno l’abilitazione alla vendita di fitosanitari e il patentino per l’acquisto di fitosanitario. La previsione di tenere segregati in armadi o gabbie rimane quindi solamente per i prodotti classificati precedentemente tossici, molto tossici e nocivi identificabili grazie alla tabella del Ministero della Salute protoc. 19953 del 15 maggio 2015.
L’ASPIZ ha commissionato nel 2016 uno studio al RESEARCH TOXICOLOGY CENTRE S.P.A. sulla SKIN IRRITATION dei formulati a base di zolfo considerato che si ritiene inesatta l’unica Indicazione di Pericolo del principio attivo ai sensi del Regolamento CE 1272/2008 (H315 provoca irritazione cutanea). Lo studio ha confermato che lo zolfo non è irritante per la pelle secondo la metodologia applicata RECONSTRUCTED HUMAN EPIDERMIS (RhE) MODEL
(EPISKINTM/MTT method).